Nel primo 2018 il mercato italiano delle macchine utensili ha registrato un rallentamento degli ordini. La diminuzione è stata registrata solo nel mercato interno, ed in parte ciò è giustificato visto che si proveniva dal picco avvenuto alla fine del 2017. Valutando invece il mercato nel suo complesso, le performance sono da ritenersi buone, comunque al di sopra della media, nonostante il calo, confermando il buon periodo che il settore sta vivendo.
Il mercato italiano delle macchine utensili nel dettaglio
Nel primo trimestre del 2018, l‘indice Ucimu di ordini di macchine utensili diminuisce del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto, posto 100 per il 2010, rimane comunque molto alto: 179,6. Il rallentamento degli ordini realizzati dai produttori italiani sul mercato domestico è controbilanciato dall’andamento positivo degli ordini acquisiti oltre i confini. In particolare, gli ordini esteri hanno visto un incremento del 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2017. Un livello così alto non era mai stato raggiunto.
In ambito domestico, invece, i produttori italiani hanno registrato una recessione del 25,8% rispetto al primo trimestre 2017. Che comunque anche in questo caso è un valore sopra la media, che indica quanto in Italia gli investimenti siano attivi.
Leggero calo degli ordini di macchine utensili
Il presidente di Ucimu ha commentato: “Il rallentamento degli ordini realizzati sul mercato interno non ci preoccupa per due motivi: in primis perché il risultato di questi primi tre mesi è chiaramente l’effetto di rimbalzo dell’exploit straordinario ottenuto alla fine del 2017 quando i clienti, temendo che gli incentivi non fossero confermati, hanno accelerato le pratiche per le commesse. In secondo luogo, perché il risultato è confrontato con uno straordinario primo trimestre 2017 […] A gennaio, la raccolta ordini in Italia – ha aggiunto Massimo Carboniero – era debole, ma già nei mesi successivi la situazione è migliorata.
Periodo di attesa nel mercato interno, forte dell’export dall’Asia
Al momento la ripresa attesa potrebbe essere rallentata dall’incertezza delle prossime decisioni governative: gli imprenditori e tutti coloro che sono chiamati a decidere se effettuare investimenti di una certa rilevanza sono in attesa di scelte orientate allo sviluppo della competitività del settore manifatturiero.
A trainare il mercato interno per adesso sono l’organizzazione di numerose iniziative volte a sostenere la presenza del settore Made in Italy nei mercati esteri. Un esempio tra tutti: le iniziative di sviluppo per i rapporti con i Paesi Asean (Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico: Filippine, Indonesia, Malaysia, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Birmania, Laos, Cambogia). L’Italia rappresenta il secondo fornitore dei paesi asiatici posizionandosi subito dopo alla Germania. “L’industria manifatturiera di Asean sta vivendo attualmente uno straordinario processo di crescita economica. I produttori italiani di macchine utensili possono essere i fornitori di soluzioni e tecnologie per gli utenti di quest’area, che acquista la tecnologia italiana da alcuni anni, diventando partner di produttori italiani interessati ad un’offerta di eccellente livello qualitativo. Questo modello può essere replicato e proposto nei Paesi caratterizzati da tassi di sviluppo più dinamici.